REGALI


Niente si regala così generosamente come i consigli" [Francois La Rochefoucauld (1613-1680), Moralista francese]. E come i consigli, anche i regali a volte sono buoni e/o appropriati, altre no. Il termine "regalo" è legato etimologicamente alla cultura spagnola e sta ad indicare un oggetto degno del Re e a lui offerto. Non importa quanto un dono sia prezioso, quello che lo rende "degno di un Re" è l'attenzione nella scelta, e la chiave della soluzione al problema è banale e difficile insieme: cercare di mettersi nella testa di chi riceve e indovinare cosa può fare piacere... Più di così, data la casistica infinita, non si può dire, salvo poche riflessioni legate a circostanze e casi definiti (inviti a cena, matrimoni, inaugurazioni).

FIORI. Presentarsi al desco di chicchessia a mani vuote è possibile solo se si sono già ordinati i fiori da spedire la mattina dopo. Il mazzo - non odoroso! - sarà accompagnato da un biglietto semplice con poche parole di ringraziamento. Nel caso si desideri inviarlo prima, sono sufficienti nome e cognome. Le rose vanno sempre bene, e le si può mandare di qualsiasi colore. Il timore - inviando rose rosse - di trasmettere il messaggio: "ti amo" è semplicemente ridicolo; peraltro, se davvero così fosse, la persona oggetto dell'omaggio floreale presumibilmente lo saprebbe già... Portare fiori con sé è possibile solo se si è in confidenza, si conosce la casa, si sa in che vaso andranno.

SE NON SON FIORI, una bottiglia può risolvere il problema. Possibilmente buona (il che non significa per forza "cara", se si sa scegliere) o particolare: di ritorno da un viaggio, della propria regione di provenienza, della produzione di un amico e così via. Comunque, di vino sempre almeno due bottiglie uguali. Di bollicine una è pochina ma tollerata. I superalcolici devono essere davvero speciali o portarli non sta bene. Non nè superfluo, anche se dovrebbe, trattandosi di buon senso, aggiungere che le "regole" appena esposte valgono in casa di sconosciuti o conoscenti: con gli amici ci si accorda...

DOLCI sì, ma previ contatti con i padroni di casa. Infatti, mentre le bottiglie in caso di sovrabbondanza - cioè se abbiamo avuto la stessa idea in quattro - possono essere conservate con un "grazie" (magari consigliandosi con chi le ha offerte circa la più opportuna da stappare in relazione al menu), se un dolce lo portano in più di due gli invitanti nei giorni successivi rischiano il diabete. Nel dubbio, dato il numero crescente di celiaci, quando possibile portate qualcosa senza glutine; per il tiramisù non è così semplice, ma i gelati o i cioccolatini si trovano facilmente.

LISTE. Il regalo agli sposi, se si è invitati al ricevimento, è un obbligo inderogabile. Tutto sommato (e per quanto si possa dirne male) grazie al cielo esistono le liste di nozze. Unico accorgimento, ricordarsene per tempo, per avere maggiore possibilità di scelta. Non sappiamo a quanti tra voi sia capitato di imbattersi in liste di compleanno (o peggio, in liste di festa qualsiasi; uno degli inviatati alla festa X entra in un negozio e compra una "quota" di un oggetto gradito al padrone di casa. Gli altri invitati si accodano e contribuiscono all'acquisto). Bene, si tratta di una usanza di alcune città della bella provincia italiana alla quale non è proprio possibile dare patenti di liceità. Fatela o fatela fare, se vi va, ma bello non è.

INAUGURAZIONI. Si portano regali all'inaugurazione di una barca? E di un negozio, di uno studio professionale? Se il festeggiamento si svolgerà nel nuovo studio-ufficio-locale non è d'uso portar altro che noi stessi. Un regalo dunque NON è indispensabile; potrebbe essere, eventualmente, un oggetto che richiami l'evento, magari spiritosamente. Se poi si è in confidenza con l'"inaugurante" un dono "per la sua scrivania" (cornice ?) o "per la sua plancia di comando" (un portachiavi?) può andar bene, per prenderlo in giro con cortesia.

SUPERSTIZIONI. Nel portare un regalo, ahinoi, bisogna tenere da conto superstizioni e credenze. Se l'ospite è un artista va evitato il viola (in periodo quaresimale, caratterizzato appunto da questo colore , gli spettacoli venivano sospesi, con il seguente minore incasso). Le perle sono da qualcuno associate al pianto, ma la tradizione vuole che pagando simbolicamente il dono con una monetina anche di piccolo valore, l'incantesimo si spezzi. Analoghe considerazioni valgono per i fazzoletti (addirittura estese da qualcuno a foulard e scialli). No anche a spille, lame e coltelli, per motivi legati alla potenziale pericolosità degli oggetti, e no anche agli ombrelli. Vorrete mica agurarvi che piova?

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