NUOVE NOZZE


Sempre più spesso accade di dover organizzare le proprie seconde, terze o ulteriori nozze. Chi si accinge ancora una volta a questo passo, sa bene che "il vincolo coniugale è un'indecenza concordata" (Nicolas de Chamfort [1740-1794], filosofo francese), eppure ha deciso di affrontare di nuovo le difficili gioie della vita in due.

Per i coraggiosi che si avventurano in questa seconda prova - i quali di tutta evidenza coltivano fiducia lodevole nei valori della comunicazione e meritano d'essere incoraggiati - ecco qualche indicazione sul come una nuova cerimonia debba essere affrontata.

Detto che un rito vale l'altro (poco importa evidentemente che la seconda promessa sia cattolica - possibilità offerta quasi esclusivamente ai vedovi e alle vedove - o di altre chiese o civile), un solo principio generale va ricordato con intransigenza: TUTTO, proprio tutto del secondo "sì", deve essere gestito con maggiore sobrietà rispetto al primo.

1. Una raccomandazione quanto alla data del matrimonio: al di là delle convenzioni cabalistiche (venerdì e martedì no, meglio maggio di luglio e via così a seconda delle abitudini regionali), alle quali può esser dato il valore che si vuole, la determinazione del giorno deve tener sempre conto dei possibili impegni altrui. Considerato l'anticipo con il quale in genere si fissa una data di matrimonio (per le prime o le seconde nozze è lo stesso: da questo punto di vista non cambia nulla), gli unici impegni che vanno considerati sono i possibili eventi comuni. Quindi, a meno di appartenere ad una cerchia ristretta e omogenea - della serie: quando gioca l'Italia spengo il televisore - niente matrimoni nella fase finale dei mondiali e degli europei di calcio; attenzione anche alle olimpiadi, e attenzione pure a qualche programma televisivo di grande successo (Sanremo serata finale e altri dello stesso genere).

2. Niente partecipazioni o inviti stampati. Vanno invitati gli amici più importanti con una semplice telefonata o, al più, due righe a mano. Del resto, non si deve aver paura che, se la festa rimane circoscritta agli intimi, in pochi sappiano che il matrimonio ha avuto luogo: nella società tecnetronica (la nostra di oggi) il passaparola è assai veloce. A una vecchia zia ignara dell'esistenza della posta elettronica, comunque, sarà cortese scrivere un biglietto: Cara Nonna Papera, io e Minnie ci siamo sposati ieri …". Per far sapere dell'avvenuto matrimonio, gli sposi possono anche organizzare, una settimana/dieci giorni dopo la cerimonia, un invito a casa con un biglietto congiunto "Tancredi e Angelica Salina invitano …" in modo che risulti evidente che lei ha voluto assumere il di lui cognome. L'evento può essere organizzato anche dopo un bel viaggio fatto insieme, viaggio che - per carità - è bene non definire "luna di miele".

3. Quanto ai regali, niente liste di nozze. Gli invitati si sforzino di far riferimento ai gusti degli sposi, tenendo presente che entrambi hanno già una casa (se convivono l'hanno insieme) e di solito non hanno bisogno di elettrodomestici, casalinghi o altri oggetti utili alle coppie "di prime nozze".

4. L'abbigliamento per la cerimonia deve essere semplice: lei in corto - tanto per dare un esempio banale, tailleur color crema o di un altro colore tenue, semmai un mantello d'inverno - lui in completo grigio scuro. Quanto alle spese, le regole di divisione valgono (se si vuole) per il primo matrimonio: spesso una seconda moglie ha fatto più carriera del secondo marito, e di lui ha maggiori disponibilità; su tutto, dunque, si faccia pure a metà o altra suddivisione, tranne che per fedi e bouquet, che vanno lasciati a lui.

5. Dopo la cerimonia il festeggiamento può avvenire in un ristorante o (meglio, se è possibile) nella casa degli sposi. Potrà trattarsi di un pranzo o di una cena, a seconda dell'orario scelto per il matrimonio. Vietato tenere a tavola gli invitati per più di un paio d'ore: questa indicazione vale per le prime nozze, figurarsi per le seconde. Gli sposi possono anche decidere di organizzare un ricevimento nella casa di uno dei due, limitandolo agli amici più stretti. Sia che si finisca a tavola sia che no, vada per i confetti, da sempre legati al matrimonio, ma le bomboniere non debbono proprio comparire.

6. Inviti a ex mariti e compagni: va evitata l'ipocrisia di voler condividere con loro questo "nuovo momento di felicità". Non sembri poco moderno; i rapporti tra ex coniugi non sono quasi mai tanto buoni da permetterlo; se lo fossero sul serio, complimenti e buone feste, ma attenzione a non forzare la mano. Idem per i figli. Possono essere invitati, figurarsi, ma solo se sono d'accordo a venire e se il nuovo coniuge è lieto di averli.

7. Naturalmente tutto questo vale se entrambi sono al secondo matrimonio. Probabilmente - specie se è lei, al primo - chi dei due non si è mai sposato tenderà a "far di più", e non c'è nulla di male. Ma visto che per l'altro replicare in modo identico potrebbe non essere il massimo del divertimento (in qualche modo nemmeno del buon gusto), entrambi dovranno esercitare la sola arte indispensabile a ciascun rapporto intenso a due: la mediazione...

8. Un'ultima cosa sui matrimoni omosex. Si sa, i matrimoni di gay e lesbiche non esistono, almeno in Italia. Poco importa se in questi casi si possa parlare di "matrimonio" o se l'unione dovrebbe qualificarsi con altro temine. Per i "matrimoni" omosex vale lo stesso obbligo di sobrietà che abbiamo sommessamente suggerito agli altri. Non sia mai che un cattivo scimmiottamento delle cerimonie tradizionali metta in ridicolo due persone che si amano sinceramente. Posto che la cerimonia non potrà avere nulla di religioso - e ogni riferimento alle cerimonie nuziali tradizionali apparirebbe in questo senso inutilmente di cattivo gusto - riteniamo che le procedure andranno inventate ad hoc, scartando evidentemente tutti gli elementi che nella tradizione legano il matrimonio alla procreazione. Perciò sì ad una cerimonia con promesse reciproche, no all'abito bianco, sì alle fedi, no ai fiori d'arancio e al riso. Per un fatto esclusivamente estetico (e quindi opinabile) riterremmo fuori luogo bouquet, confetti e bomboniere. Per quanto riguarda inviti e partecipazioni (da parte degli sposi, non dei genitori) andrebbero senz'altro previsti, specie se le unioni gay dovessero entrare nel sistema giuridico e  trovare il loro posto nella coscienza collettiva. Auguri a tutti!

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