LISTE (SEDICENTI) DI FESTA


24/06/2016

Che per semplificare la vita di sposi e invitati a nozze si deleghi a una lista la scelta del regalo è cosa certamente lecita e quasi sempre opportuna. Ma il matrimonio è il solo caso in cui a questa "comodità" si possa far ricorso. Non sappiamo a quanti tra voi sia successo di imbattersi in una lista di COMPLEANNO. O peggio, in liste di festa qualsiasi. Però può capitare. Ecco come funziona. 

Paperoga organizza una grande festa per festeggiare i propri quarant'anni (oppure, peggio, organizza una festa e basta), invitando mezza Paperopoli. Paperopoli provincia di Topolinia o il contrario. Comunque, provincia. Niente di male fin qui (in provincia spesso è DAVVERO difficile selezionare gli esclusi come si vorrebbe, pena inimicizie decennali).

Gli invitati, direte voi, ciascuno per suo conto o - tutt'alpiù - in gruppetti sceglieranno qualcosa da portare in regalo. Certo, è impegnativo. Certo si può sbagliare. Ancora, certo, si rischiano doppioni e cose inutili. Ma saper scegliere è parte del bello del dare e del ricevere, no?

INVECE NO. In questo caso il bello è fare un regalo costoso, che ripaghi Paperoga delle spese affrontate per una festa che deve essere più bella che si può (o almeno, più bella della precedente alla quale si è festosamente intervenuti).

Così, Paperino - spesso imbeccato dallo stesso Paperoga - entra nel negozio X, sceglie il dono Y e ne paga una prima quota, diffondendo quindi la voce che "nel negozio X è aperta la lista per Paperoga". Se Paperino ha aperto la lista con un dollaro, sarà difficile a Pippo versare meno di quella cifra (eh, sì, perché i danari offerti sono sempe orribilmente ostensibili presso il negozio X), così a ciascuno sarà sostanzialmente fatto divieto di dare secondo le proprie possibilità (o secondo la propria volontà, relativamente all'"attaccamento sociale"; insomma, mica tutti saranno TANTO amici di Paperoga quanto Paperino, no?).

Il bello è che c'è spesso qualcuno che vuol fare miglior figura di Paperino agli occhi di Paperoga (questo specie se Paperoga è un notabile di certo rilievo e la sua festa ha particolare appeal), raddoppiando la cifra stanziata dal "primo sottoscrittore".

Tutti felici, alla fine. Paperoga, avendo ricevuto in regalo l'orologio che voleva da anni; gli ospiti, per aver "ripagato" un munifico padrone di casa col ricorso al portafoglio, unico testimone di "qualità". Tutti generosi, ricchi e meno ricchi. E tutti amici, amicissimi.

Il danaro è importante, figuriamoci se lo si vuol negare. Evviva il danaro e magari averne tantissimo. Ma la differenza non sta SOLO in quanto se ne ha.

Ronald Reagan, potente della terra, portava in dono ai suoi "pari" barattoli di vetro ripieni di caramelle di zucchero colorate (di pressoché nessun valore venale). Insomma, non è esclusivamente il pensiero che conta, per carità, ma un po' conta. Altrimenti, soltanto a chi dispone di danaro sarebbe data la gioia di portare in dono qualcosa di gradito e questo, per fortuna, NON è vero.

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