IN VIAGGIO CON IL CANE


Chi ha un cane lo sa benissimo. Partendo per le vacanze il nostro amico a quattro zampe ha bisogno di cura particolare. Non solo perché vorrebbe partire con noi (cosa non sempre possibile), ma soprattutto in considerazione del fatto che portarlo in giro comporta una serie di indispensabili piccole - grandi, per lui - attenzioni. Attenzioni che riguardano il suo benessere e quello delle persone che incontreremo viaggiando.

1) Non dobbiamo per forza portarlo con noi. Se il viaggio sarà complicato (in aereo gli animali di taglia media sono un problema grande; non tutti gli alberghi sono disposti a ospitarli, eccetera) o prevediamo di non potercene prendere cura adeguatamente, lasciamolo a casa: le strutture di accoglienza temporanea non mancano.

2) Se viaggiamo in auto, che il suo posto sia adeguato: non il vano bagali, ma uno spazio separato con una rete divisoria (non sarebbe consentito, peraltro, trasportarne più di uno se non isolati dall'abitacolo; si trovano nei negozi di animali attrezzi mobili atti alla bisogna), allestito con una coperta o un telo impermeabile, un gioco o un oggetto cui è affezionato, e tendine parasole sui finestrini.

3) Prima di partire e in viaggio, evitare di dargli da mangiare, però non far mai mancare l'acqua, fermandosi almeno ogni due ore (meglio se nelle aree di sosta dotate di fido-park, ma esistono delle bottiglie che si trasformano facilmente in ciotole che è bene avere sempre appresso). Non sembrino indicazioni superflue: un cane tranquillo rassicura gli esseri umani sensibili; il suo benessere è cortese anche nei loro confronti.

4) Mai lasciarlo da solo, né in macchina (divieto assoluto) né fuori da ristoranti o bar (se non per pochissimi minuti): i cani sentono la nostra mancanza e possono abbaiare a lungo, cosa che infastidisce loro e - circostanza non secondaria - il mondo circostante.

5) Nel caso si stia partendo per l'estero, ricordarsi che sono indispensabili il passaporto europeo e la vaccinazione antirabbica; verificare eventuali norme speciali nei paesi di destinazione e informarsi sulla presenza, nella località dove arriveremo, di strutture sanitarie veterinarie (quando mancano, se il cane si sente male è un disastro per chi lo conduce e per chi lo ospita).

6) Arrivando a destinazione, impiegare un po' di tempo per un bel giretto insieme: noi diamo un'occhiata per capire dove siamo e con chi avremo a che fare, loro lo comprendono annusando; in questo modo sia i cani che i padroni prendono confidenza con l'ambiente e i suoi abitanti.

7) Dei cani, molte persone hanno paura, e non serve a nulla sostenere che il nostro è mansueto (né i musi da cuccioloni adorabili e paffuti aiutano): indispensabile attrezzarsi di guinzagli e museruole e, soprattutto, non portarli mai in spiagge che non siano dog-friendly.

8) Da non dimenticare a casa: un flacone di acqua ossigenata, che disinfetta se serve e può essere usata come lavanda gastrica d'urgenza nel caso di ingestione di cibo velenoso; una scorta adeguata di sacchetti per la raccolta delle deiezioni; cibo della "sua" marca (cambiare pappa in corsa può esporre al rischio di turbamenti gastrointestinali in grado di rovinare la vacanza a padroni e vicini).

9) Chiedere sempre prima di entrare in un locale pubblico se l'animale è ben accetto; i padroni di cani (quando sono piccoli è più frequente) non sempre chiedono il permesso, ma è sbagliato: domandare è gentile in ogni caso, e favorisce l'instaurarsi di un clima positivo intorno al quadrupede.

10) Soprattutto in estate gli odori persistono: è importante evitare che la passeggiata e le inevitabili marcature di territorio connesse avvengano sotto le finestre delle abitazioni altrui, sulle catene dei motorini in sosta, agli angoli delle saracinesche di negozi e garage (transitare al di fuori dei marciapiede, se possibile, è un'ottima ricetta).

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