IL COGNOME DELLA SIGNORA


Che botta quando la Signorina Silvani - l'insuperabile Anna Mazzamauro - diventa Signora. Signora Silvani? O Signora Silvani (in) Calboni? Fantozzi, pervicacemente, ostinatamente e disperatamente innamorato, finge di ignorare che tra il primo e il secondo film LEI abbia sposato quell'impunito cialtrone (ma scapolo, al contrario di Ugo, coniugato con la Signora Pina) di Luciano Calboni - Giuseppe Anatrelli, grande attore di cinema e di teatro - e non sa più come rivolgerle parola. SIGNORA CALBONI gli pare una ingiusta enormità... In più, LUI la tradisce e lei (ancora Signora Calboni, ma forse presto di nuovo Signorina Silvani) fugge con Fantozzi in Autobianchi Bianchina a Capri (una vera via crucis). Alla fine, mentre un umiliato ragioniere firma cambiali per pagare una fuga d'amore naturalmente non consumata, lei si riconcilia con il Calboni, e torna orgogliosamente a portarne il cognome.

Come chiamare le donne sposate? La rete è piena di risposte indignate (anche sinceramente) di giovani donne che replicando a chi ha dubbi proclamano fermissima la volontà di tenere comunque il proprio cognome da nubile. Lo cambino gli uomini, se vogliono... Altrove, questo è già possibile. In Germania una legge del 1994 consente ai coniugi di conservare ciascuno il proprio o di accordarsi sul cognome comune (non per forza quello del marito, quindi). In Francia, alla maggiore età, i ragazzi possono scegliere tra i cognomi dei genitori. Da noi la questione è regolata dall'articolo 143 del codice civile che sotto la spiacevole dicitura "Diritti e doveri dei coniugi" aggiunge il 143bis "Cognome della moglie" (e non del marito, che tiene evidentemente il proprio): "La moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante lo stato vedovile, fino a che passi a nuove nozze".

Con tali premesse la prassi (inevitabilmente) è variegata. Sulla carta d'identità solitamente figura il nome da nubile con la dizione "coniugata COGNOME DEL MARITO", mentre la giurisprudenza è concorde nel ritenere che per l'identificazione della persona sia sufficiente il cognome da "signorina". Tuttavia, seguendo il codice civile, la Signora Silvani Calboni, con entrambi i cognomi (e non "in" Calboni, come la chiama Fantozzi), la si ritrova sulla maggior parte degli elenchi telefonici interni ai posti di lavoro: salvo forte opposizione, le donne sposate vedono ineluttabilmente apparire dopo il proprio il nome del marito.

Naturalmente, non tutte sono contente. Infatti, giustamente, sul lavoro ogni donna vuole mantenere il proprio nome da nubile. La professionista, giornalista, medico, avvocato e quant'altro resta "se stessa" anche se si sposa, non fosse che per una questione pratica: i clienti (o le persone conosciute sul lavoro) potrebbero essere disorientate da un mutamento di nome ("E' lei? Non è lei?") sia pure sotto forma di semplice aggiunta.

La tradizione, cui (ahinoi) si ispira ancora in larga parte il bon ton, concorda col codice civile. Le ragazze di "buona famiglia" quando si sposano "adottano" il nome del marito e dimenticano il proprio. Non solo figurano in società con il cognome dello sposo (e il titolo nobiliare, anche se inferiore a quello d'origine); esse stesse per qualificarsi anche per iscritto utilizzano il solo cognome del marito, rinunciando - a volte orgogliosamente - al cognome ricevuto alla nascita.

La faccenda si complica a ogni matrimonio successivo. Dopo il divorzio l'ex si porta via il cognome, che naturalmente resta solo appresso ai figli: il cognome da nubile sarà seguito da quello del nuovo marito (come dice anche il codice). Eppure, tanta gente si è incontrata e conosciuta con il cognome del precedente consorte. E se gli ex mariti sono più di uno? La soluzione, in fondo, non può che essere nelle norme (codice di famiglia incluso, ahinoi!): nell'attesa di una diversa normativa, tipo Germania o Spagna, gli impegni sociali assunti in comune dai coniugi "viaggeranno" con il cognome di lui; per tutto il resto ci pare opportuno che le Signore conservino il nome da nubile. R I A S S U M E N D O.

IMPEGNI LEGATI AL LAVORO Cognome da nubile

BOLLETTE Cognome da nubile (se intestataria).

CITOFONO Cognome da sposata seguito dal cognome da nubile; se vedova, cognome del marito o cognome nubile; se vedova e risposata, cognome del nuovo marito seguito dal cognome da nubile (se vedova e risposata con figli del primo matrimonio conviventi, occorre lasciare il cognome del primo marito posto sotto gli altri due); se divorziata senza figli, cognome da nubile (con figli conviventi occorre comunque lasciare anche il cognome del primo marito).

DOCUMENTI Cognome da nubile (con l'aggiunta del cognome da sposata, laddove possibile); se vedova senza figli, cognome da nubile (ma ragioni affettive potrebbero indurre ad abbandonare il proprio per adottare il solo cognome del marito scomparso); se vedova con figli minori, cognome del marito; se divorziata, cognome da nubile; se divorziata con figli, cognome da nubile (ma specie se i figli sono minori su almeno un documento il cognome del marito dovrebbe risultare); se divorziata con figli minori e risposata, cognome da nubile (con eventuale aggiunta del cognome del secondo marito), fermo restando che su almeno un documento il cognome del padre dei propri figli dovrebbe risultare, da solo o preceduto dal cognome da nubile; se divorziata e risposata ulteriormente (dopo il secondo matrimonio), cognome da nubile con l'eventuale aggiunta del cognome del marito "in carica", ma in ogni caso, se vi sono figli minori, in almeno un documento il cognome del padre dei propri figli dovrebbe risultare, da solo o preceduto dal cognome da nubile.

ELENCO TELEFONICO RETE FISSA Cognome da sposata; se vedova, cognome da nubile seguito dal cognome da sposata, specie se ci sono figli minori e non ci sia un motivo serio per tornare al nome "da ragazza" (se più volte vedova, il cognome dell'"ultimo" marito, se è quello con il quale si è conosciuti); se divorziata, cognome da nubile; se divorziata con figli conviventi (piccoli o grandi), cognome da nubile seguito dal cognome dell'ex marito, almeno in un primo tempo (non è bello ma è inevitabile perché più pratico: abbandonare completamente il nome del marito è difficile, perché chi cerca in elenco finisce per fare riferimento a quello); successivamente cognome da nubile; se divorziata e risposata (con o senza figli), cognome da nubile seguito dal cognome del nuovo marito (inqualificabile tenere il cognome dell'ex).

SCUOLA DEI FIGLI Cognome da sposata (quello dei figli se ci si è sposati una seconda o ulteriore volta, anche per non dover dare spiegazioni; altrimenti dire: "Sono la mamma di ...").

IMPEGNI SOCIALI COMUNI AL MARITO Cognome da sposata.

BIGLIETTI DI RINGRAZIAMENTO Se fanno seguito a una circostanza (invito, regalo) di lavoro, cognome da nubile; se fanno seguito a una circostanza comune al coniuge, cognome da sposata; se vedova e se fanno seguito a una circostanza (invito, dono) di lavoro, Cognome da nubile; se vedova e se fanno seguito a una circostanza legata al marito, cognome da sposata; se divorziata, cognome da nubile (raramente, in caso di divorzio, vengono mantenute le amicizie "trasmesse" dal marito, e anche in questo caso si può tornare al nome da nubile); se divorziata e risposata, cognome da nubile per le circostanze legate al lavoro, cognome del nuovo marito per tutte le altre occasioni.

VECCHIE ZIE Cognome da sposata. Ma soltanto se delle "vecchie zie" vi importa qualcosa; o meglio, vi importa abbastanza (ragioni di possibile eredità comprese) da sopportarne il retropensiero, tanto di approvazione del mantenimento in caso di vedovanza o divorzio ("Carina! Vedi quanto ci tiene?"), che di disapprovazione della dismissione ("Ma ci pensi? Come se non fosse mai stata sposata..."). Non è complicato, in fondo...

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