Donne e Forze Armate.


19/02/2002

Domanda

Le nostre Forze Armate e Forze di Polizia comprendono, nei loro organici, personale di sesso femminile, come ci si rivolge in termini di cerimoniale a questa componente?



Risposta

Il regolamento di servizio dell'Amministrazione della pubblica sicurezza prevede, all'articolo 11, che nel rivolgersi ai superiori si debba anteporre "Signore" al grado (bisognerebbe chiamare il Commissario "Signor Commissario" e quindi, al femminile, "Signora Commissario"). Questo in realtà non succede mai: di solito chi è inferiore in grado si rivolge al superiore chiamandolo "Dottore" oppure "Dottoressa", mentre quando è un superiore a rivolgersi a una persona inferiore in grado lo chiama con il cognome, che sia maschio o femmina (se il Commissario chiama "Gervasoni" o "Rezzonico" può trattarsi di un lui o di una lei).

Anche per quanto riguarda le Forze Armate, solo chi presta servizio da tanto tempo usa ancora dire "Signor Colonnello" o "Signor Capitano"; i più giovani dicono semplicemente "Colonnello" o "Capitano". Questo toglie dall'imbarazzo chi si rivolge a un ufficiale o sottufficiale donna. Gli ufficiali e i sottufficiali si rivolgono ai soldati semplici chiamandoli con il cognome, quindi in questo caso il sesso non ha importanza. C'è comunque una rilevante eccezione: in Marina per tradizione al posto del grado si usa dire "Signore". Perciò se l'ufficiale o sottufficiale è donna si dice "Signora".

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