ABBAGLI E BANDIERE


26/10/2014

L’amore per il gossip fa miracoli: questa settimana un pettegolezzo ha innalzato sull’altare delle effimere (e ritornanti) cronache di Twitter un argomento solitamente popolare quanto la cultura in televisione di notte: la posizione delle bandiere.

Basta passare davanti a quasi qualsiasi scuola (nonché a moltissimi anche titolati edifici pubblici) per vedere penzolare vessilli malmessi e tristanzuoli: spesso, un solo tricolore sbilenco e solo: la cura per gli oggetti testimonia il diffuso disinteresse.

Eppure, a ravvivare l'interesse è bastato poco. Una fotografia scattata il 15 marzo 2014 con Renzi seduto dietro al tricolore bianco rosso e verde ...dell'Ungheria durante il “Nuclear security summit” dell’Aja (evento mondiale biennale, terzo della serie; i precedenti, Washington 2010, Seoul 2012). Scarsità d'amor patrio? No, un’illusione ottica creata dalla prospettiva.

Una “bufala” nota da mesi (riportata, pur con qualche inesattezza, su http://www.giornalettismo.com/archives/1425581/), eppure piccante abbastanza da vellicare critiche - anche  autorevoli - e sberleffi:  eccola,  la  solita Italia cialtrona che si fa  mettere i piedi in testa! Altro che cambiare verso! Il verso lo cambiamo,  ma  ai  colori  della bandiera italiana, che così diventa ungherese...

Due cose. La prima, ovvia: prima di dar fiato, almeno guardare bene. Nella foto si vedono Cameron (accanto a Renzi) e l’Union Jack, anch'essi “sfalsati”: possibile che i cerimonieri-organizzatori si fossero sbagliati così tanto? Certo che no. I Paesi (e le relative bandiere) erano sistemati in rigoroso ordine alfabetico della lingua ospite (l'olandese): Geleerd (Italia), Grosse-Brittanie, Hongarije.

La seconda è un lacerto di memoria. Tre lustri fa, più o meno, in un paese a sud di Roma una delle massime cariche dello stato in visita al Comune fu accolta da una scolaresca sventolante bandiere ungheresi. L'imbarazzato Sindaco: “Presidente, non se n’è trovate di bandierine italiane, allora una Maestra ha pensato che tagliando un nastro tricolore e attaccandolo ai bastoncini i bimbi sarebbero stati contenti lo stesso. Abbiamo fatto male?”.

Avevano fatto benissimo, naturalmente.  

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