BUON COMPORTAMENTO DI RIENTRO


Alle vacanze, è cosa nota, in qualche modo si sopravvive. Eppure, cariche di aspettative per curare lo smog, le tensioni, le insoddisfazioni di tutto l'anno, quando finiscono spesso cominciamo a pensare alle prossime, trascurando la banale ricerca (possibile, diversa per ciascuno ma possibile, salvo sciagure di indigenza o salute) del benessere quotidiano nei trecentocinquanta giorni a venire. Le cose stanno in questa maniera e poco può consigliare al riguardo il bontòn.

Ma nel tornare in casa/città/lavoro, qualcosa circa il buon comportamento "del rientro" si può dire.

1) Niente confessioni di scappatelle, marachelle eccetera se non agli amici o amiche davvero intimi (che sono massimo due, per chi è fortunato); e se la persona con la quale avete avuto la vostra avventura non ha detto nulla di esplicito in proposito, non chiamatela/lo: evidentemente non gli/le va di andare oltre la spiaggia.

2) Vi hanno trattato male pur spendendo una fortuna? Al ritorno da due settimane in hotel alle Baleari non lamentatevene con chi ha passato quattro giorni al camping Argentello e tutto sommato si è accontentato, zanzare incluse: le vacanze vanno raccontate sobriamente, soprattutto senza far cifre (a meno di non esserne stati domandati per espresso, è chiaro: se qualcuno è curioso, accontentarlo si può).

3) Non incrementate l'abbronzatura a forza di lampade: siete carini comunque. Se poi avete trascorso l'estate in città e ci tenete alla tintarella, dichiaratene la provenienza, nome di beauty center incluso.

4) Conversando delle vacanze fatevi raccontare piuttosto che raccontare voi, e se riuscite, limitatevi a fatti curiosi o divertenti di comune interesse (che il vostro piccino abbia fatto un tuffo a testa in giù senza tapparsi il naso tra le onde non interessa a nessuno tranne che alla nonna, alla quale invece va narrato tutto con dovizia di particolari - anzi, l'esagerazione è ammessa - circa l'eroismo del nipote).

5) Ove ci si sia imbattuti in luoghi davvero notevoli, è giusto appuntare indirizzi da trasmettere agli amici. Con un obbligo, però: vanno offerti solo su richiesta (poche cose - specie se la nostra estate è stata spesa in luoghi anonimi - urtano i nervi come l'essere accolti al lavoro dal collega perfetto viaggiatore che prima di finire il "ciao" ha già iniziato a descrivere un menu favoloso quasi gratis gustato in un locale tipico che naturalmente non sta sulle guide di un'isoletta greca ancora vergine dietro consiglio di un pescatore incontrato su una spiaggia deserta. E MAGARI E' PURE VERO!).

6) Evitate di organizzare serate con conoscenti vari aventi per scopo la visione delle fotografie delle VOSTRE vacanze (peggio, i filmini), salvo contengano scatti dello Yeti o del mostro di Lockness oppure l'autore sia un fotografo d'arte per davvero. Ammessi, naturalmente, gli SCAMBI: io ti infliggo le mie, tu le tue. Se piace il genere...

7) Il punto quattro vale allo stesso modo su fb&tw (di differenze tra i due social in fatto di "etichetta" ne esistono eccome ma non a questo riguardo): quindi va bene pubblicare foto e notizie di vacanze in corso o appena terminate, ma moderatamente e a patto che non si tratti del tuffo del figlioletto. E per privacy altrui (ma anche vostra), prima di "postare" immagini vanno controllate pure le facce di chi non sta in primo piano. Non si sa mai.

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