DECLINARE AL FEMMINILE


08/03/2015

In occasione dell'8 marzo ha trovato spazio sui giornali una questione a proposito della quale dibattono da qualche tempo linguisti e cultori della lingua italiana, nonché impiegati pubblici e privati: come declinare al femminile una qualsiasi carica quando è una donna a ricoprirla? L'Assessore diventa Assessora?

Due giorni fa "la Presidente" della Camera ha scritto ai colleghi deputati (F e M) perorando la causa di una declinazione al femminile senza se e senza ma, fossero pure i risultati  "presidenta" e "sindaca". Oggi Libero ironizza sulla circostanza, proponendo una sintesi grottesca di fantasione "u" con la dieresi.

Sempre oggi una donna altrettanto influente, Debora Serracchiani, in un'intervista al Corriere della sera avanza qualche dubbio sulla declinazione senza se e senza ma: sfidare la cacofonia dei suoni con discutibili neologismi in nome di un neofemminismo aggressivo le appare una scelta sbagliata.

Sull'argomento abbiamo scritto un anno fa e siamo rimasti della stessa idea: si salvano capre e cavoli  declinando (per ora) al femminile gli articoli, non le desinenze dei nomi.

http://www.ilcerimoniale.it/index.cfm?fuseaction=app.archivioSM&tabella=1&id=111

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