LA CARTA DA LETTERE


13/05/2015

Scripta manent. E la carta da lettere ne contiene, di scripta, a precederci e presentarci, prima ancora dei pensieri che le affideremo. La nostra carta da lettere, insomma, parla di noi "a prescindere", anche se, a giudicare da quella che si vede in giro, la cosa non sembra preoccupare proprio tutti...

INTESTAZIONE. Quando è "privata" le varianti sono ben poche: in alto (sinistra o destra è lo stesso) vanno le sole iniziali. Altrimenti, se proprio si vuole, nome e cognome. La carta da lettere per uso d'ufficio riporta di solito (guardando il foglio) a sinistra in alto, più raramente al centro, la denominazione dell'Ente; in seconda riga in caratteri più piccoli, l'ufficio (e/o titolare d'ufficio/carica) scrivente; al di sopra - se esiste - il logo, stemma o emblema relativo. Quella di privati professionisti, è necessario che indichi nome, cognome e "qualità" (Archimede Pitagorico/Inventore); quando si tratta di studi, il marchio.

IMPOSTAZIONE. A destra in alto, sotto la testata, trovano posto il numero di protocollo, la località e la data (se sono poste in calce, ma si fa raramente e solo per lettere informali, seguono la firma). Il destinatario, a meno che non si tratti di comunicazioni commerciali va indicato in basso a sinistra, dopo il corpo del testo (il cosiddetto "piedino"). Se il destinatario della lettera è persona di riguardo, o comunque molto più importante di chi scrive, il numero di protocollo, preferibilmente, andrebbe evitato. Dopo la frase di chiusura, in calce a destra, nome e cognome dello scrivente "specificano" la firma autografa, che così è "autorizzata" a essere perfino illeggibile. Se si scrive usando la carta da lettere di un superiore o di un collega, invece, la firma, necessariamente leggibile, va apposta sotto il nome del "titolare", barrandolo. Se scrive un libero professionista, quando nome e cognome sono riportati in intestazione non andrebbero ripetuti (la firma è sufficiente).

Il bello e il brutto del mestiere del Cerimoniale è che quasi mai una disposizione vieta o consente. Si può giudicare l'opportunità di un comportamento, certo, ma alla fine, mancando una norma e la relativa sanzione, si tratta sempre di opinioni...

Detto questo. 1) E' ORRIBILE aggiungere all'identità dell'ufficio/azienda nella parte superiore dalla carta da lettere il proprio nome: chi scrive "firma" (anche ove altri talora lo facciano in sua vece), e ribadire due volte sullo stesso foglio l'identità/responsabilità dello scrivente è ridicolo; inoltre, personalizzare l'intestazione ne renderebbe impossibile l'uso a ogni cambio di Presidente o Amministratore, con gli sprechi relativi. 2) Nella lettera è bene comunque far risultare il proprio ego MENO che si può (dovrebbero comparire con la firma soltanto nome e cognome, senza titoli, che nulla aggiungono al valore dell'"officium" dello scrivente).

Nessuno si stupisca. Carte da lettere con stampato in alto a sinistra IL SINDACO DI TOPOLINIA/Dott. Pico de' Paperis sono molto ma molto più frequenti di quanto si possa immaginare. Per non parlare delle firme accompagnate da Avv. Cav. e Prof., anche tutti e tre insieme allegramente...

iscriviti alla newsletter